La relazione della Commissione Saglio (1911)
Con la dichiarazione delle varie spese da parte di Saunière la Commissione Saglio ha tutti gli elementi per giudicare la situazione e far avere un rapporto completo al Vescovo. E’ durante una revisione più approfondita delle 61 fatture che viene alla luce un elemento prima ignorato: si tratta dell’intestazione della fattura 58.
La fattura 58
Emessa da Joseph Fabre, la fattura è stranamente intestata a Marie Denarnaud. Unito all’affermazione di Saunière secondo cui egli non possiederebbe i terreni su cui la villa, la Tour e i giardini sono stati edificati, quel documento è l’indizio più evidente che gran parte del denaro è stato speso per costruire una serie di opere architettoniche di cui il sacerdote non è più in possesso.
La relazione della Commissione viene consegnata nelle mani di monsignor Beuvain de Beauséjour il 4 ottobre 1911; il rapporto si apre con un riassunto della situazione abbastanza impietoso:
Rapporto della commissione incaricata da Monsignor il Vescovo di esaminare la contabilità del Sig. Saunière.
Monsignore,
abbiamo l’onore di esporvi che, essendo entrati in relazione con il Sig. Saunière per esaminare i suoi conti come ci avevate incaricato di fare a seguito del giudizio del tribunale ecclesiastico, non abbiamo potuto ottenere che ci presentasse una qualunque contabilità, per rudimentale che fosse.
Per le entrate, egli si è limitato ad indicarci le diverse fonti che aveva già presentato al processo e che costituiscono semplici affermazioni senza alcuna prova e tra le quali alcune appaiono inverosimili. E’ così, per esempio, che egli attribuisce un guadagno di trecento franchi al mese nelle fabbriche di Espéraza alla famiglia che l’ha ospitato, quando sarebbe facile dimostrare che mediamente questo non supera la metà di tale somma.1
I sospetti sulle entrate sono dunque rimasti. E’ chiaro alla Commissione che Saunière sta gonfiando alcune cifre per nascondere altre entrate ingiustificabili. Le uscite sono altrettanto dubbie e supportate di documentazione per soli 36 mila franchi:
Per le uscite, egli ha presentato un pacco di fatture, alcune regolarmente pagate, altre costituenti semplici note spese, ma il totale delle somme iscritte su questi fogli non ammonta che a 36.000 franchi circa; da noi invitato a presentare un conto delle spese che raggiungesse la cifra globale di 193.000 franchi che aveva indicato lui stesso durante il processo, ci ha presentato come per le entrate un conto approssimativo che consiste semplicemente in una numerazione di sette articoli corrispondenti a cifre che non sono giustificate da nulla.
La Commissione prosegue indicando l’atteggiamento tenuto da Saunière durante tutto lo scambio epistolare: a lui sembrava più importante sottolineare il fatto di non aver mai fatto debiti né speso più di quanto potesse disporre, quando in realtà il Tribunale intendeva verificare semplicemente la contabilità e le spese effettuate:
Il Sig. Saunière, ha peraltro sempre dato ad intendere di credere che fosse importante per lui solo il dar prova di non aver fatto debiti, quando era invece la sua stessa contabilità ad essergli stata contestata. Non ha accettato di venire ad incontrarci per fornirci spiegazioni orali, ponendo a pretesto la necessità di evitare qualsiasi emozione in cui lo mette il suo stato di salute, e non abbiamo creduto di doverci portare a Rennes prevedendo la totale inutilità di questo passaggio.
L’ultima parte della lettera è quella determinante: avendo affermato che i terreni non gli appartengono, implicitamente Saunière ha rivelato che, esclusa la chiesa e il giardino del calvario, l’intero domaine non è in suo possesso, e dunque l’enorme spesa effettuata per innalzarlo è andata tutta a favore di una famiglia privata e non della Chiesa. Sarà proprio questo punto a costargli la condanna definitiva:
Crediamo di dover segnalare a vostra Grandezza un fatto grave: il Sig. Saunière riconosce che i terreni non sono a suo nome; le costruzioni dunque, seguendo la loro sorte, non gli apparterrebbero. Tutte le spese, eccezion fatta per 27.000 franchi consacrati alla chiesa e forse al calvario e 15.000 franchi consacrati al mobilio, secondo le dichiarazioni del Sig. Saunière, vanno dunque a profitto del proprietario nominale di questi terreni. D’altronde certe spese di costruzione sono state fatte a nome della famiglia Dénarnaud poiché, tra i documenti così incompleti che ci ha consegnato il Sig. Saunière, ne abbiamo trovato uno, datato l’otto luglio 1902 ed emanato da Joseph Fabre, di Dourgne, che riconosce di aver ricevuto dalla Signorina Dénarnaud, proprietaria a Rennes, con la mediazione del Sig. Caminade, architetto a Limoux, una somma di franchi 412,50 per la fornitura e la posa del tetto di Villa Béthania.
Ricevuta la documentazione della Commissione, il 13 ottobre 1911 il promotore d’accusa del Tribunale delle cause ecclesiastiche Pennavayre stila un documento in cui invita il Tribunale a convocare Saunière per la conferma della sentenza di condanna:
Il Sig. Saunière non ha mai fatto in modo di presentare una qualunque contabilità, per rudimentale che potesse essere. Egli ha semplicemente presentato calcoli eccessivamente sommari ed ha sempre rifiutato, nonostante gli inviti benevoli della commissione, di fornire le necessarie spiegazioni verbali portando come pretesto “la necessità di evitare qualsiasi emozione in cui lo mette il suo stato di salute”.
Non ottenendo nulla la commissione ha così dovuto valutare i conti del Sig. Saunière:
Per le entrate: egli si è limitato ad indicarci le diverse fonti che aveva già presentato al processo e che costituiscono semplici affermazioni senza alcuna prova e tra le quali alcune appaiono inverosimili.
Per le uscite: ha presentato un pacco di fatture, alcune regolarmente pagate, altre costituenti semplici note spese. Ma il totale delle somme iscritte su questi fogli non ammonta che a 36.000 franchi circa; da noi invitato a presentare un conto delle spese che raggiungesse la cifra globale di 193.000 franchi che aveva indicato lui stesso durante il processo, ci ha presentato come per le entrate un conto approssimativo che consiste semplicemente in una numerazione di sette articoli corrispondenti a cifre che non sono giustificate da nulla.
Inoltre la commissione constata nel suo rapporto che il Sig. Saunière ha costruito su terreni che non sono intestati a suo nome. Quindi le costruizioni non gli appartengono. Tutte le spese, eccezion fatta per 27.000 franchi consacrati alla chiesa e forse al calvario e 15.000 franchi consacrati al mobilio, secondo le dichiarazioni del Sig. Saunière, vanno dunque a profitto del proprietario nominale di questi terreni. D’altronde certe spese di costruzione sono state fatte a nome della famiglia Dénarnaud…
Tutti questi fatti sembrano provare:
1) che il Sig. Saunière non si è sottomesso al giudizio del Tribunale delle cause ecclesiastiche che lo condannava a recare la sua contabilità a Monsignor il Vescovo di Carcassonne.
2) che egli ha impiegato a proprio profitto o a profitto di terzi somme considerevoli affidategli per opere pie ed aventi di conseguenza carattere di beni ecclesiastici.
Per tutti questi motivi, io sottoscritto A. Pennavayre, promotore d’accusa del Tribunale delle cause ecclesiastiche della diocesi di Carcassonne, ho l’onore di pregare il Sig. Ufficiale di voler condurre al suo tribunale il Sig. abate Saunière, vecchio curato di Rennes-le-Château.2
Il Vicario Generale, ricevuta la richiesta di Pennavayre, con un documento del 30 ottobre 1911 stabilisce la data in cui Saunière dovrà comparire in tribunale:
Citiamo il Sig. Bérenger Saunière, vecchio curato di Rennes-le-Château, a comparire davanti al Tribunale delle cause ecclesiastiche del vescovado martedì 21 novembre di quest’anno alle ore 10 del mattino, per essere costretto, tramite i mezzi di Diritto, all’esecuzione del giudizio del 5 novembre 1910.
Il Sig. Saunière avrà la cortesia di comunicare prima del 9 novembre il nome dell’avvocato al quale conta di affidare la propria difesa affinché il Tribunale possa vagliarlo. Il tribunale dichiara sin d’ora che non sarà accettato come procuratore o difensore del Sig. Bérenger Saunière, il Sig. Dottor Huguet che ha perorato la sua causa nel primo processo.3
A Saunière viene impedito addirittura di farsi difendere dall’avvocato che ha seguito tutte le fasi del processo. Il 4 novembre il sacerdote cerca di opporsi alla citazione ma una lettera del 9 novembre firmata dal Vicario Generale conferma la data di comparizione al 21 novembre.
Come durante il processo dell’anno precedente, anche in questa occasione Saunière diserta l’aula. Constatata la sua assenza, il 21 novembre il Vicario Generale stila un documento in cui, preso atto dell’assenza del sacerdote, sposta la data di comparizione al 5 dicembre 1911:
Considerato che il giorno e l’ora fissati il Sig. Bérenger Saunière non si è presentato né di persona né tramite un procuratore, con i presenti, citiamo perentoriamente il Sig. Bérenger Saunière a comparire dinanzi al tribunale delle cause ecclesiastiche al vescovado martedì 5 dicembre 1911 alle ore 10 del mattino per essere forzato attraverso i mezzi di diritto all’esecuzione del giudizio del 5 novembre 1910. In mancanza di risposta a questa ingiunzione sarà dichiarato contumace e giudicato come tale.4
1. Trascritta in Jacques Rivière, Le fabuleux trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1983, pp. 236-237 qui tradotta da Advent Child.
2. Trascritta in Rivière 1983, pp. 239-241 qui tradotta da Advent Child.
3. Trascritta in Rivière 1983, pp. 238-239 qui tradotta da Advent Child.
4. Trascritta in Rivière 1983, pp. 242-243 qui tradotta da Advent Child.
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27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux
28. La nuova sacrestia (1881-1883)
29. L’ispezione del Vicario Generale
30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)
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33. La ripavimentazione (1887)
34. La sostituzione delle vetrate (1887)
35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)
36. Il primo ritrovamento (1887)
37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)
38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)
39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)
40. La visita di monsignor Billard (1889)
41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)
42. Il servizio ad Antugnac (1890)
43. Lo stratagemma degli scavi (1891)
44. La Madonna di Lourdes (1891)
45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)
46. La scoperta del sepolcro (1891)
47. Il secret di Saunière e il secret di Cros
48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)
50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)
51. La grotta di Lourdes (1891-1892)
52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)
53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)
54. La vendita delle messe (1892)
55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)
56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)
57. I lavori nel giardino (1894)
58. I lavori nel cimitero (1895)
59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)
60. La contabilità del gennaio 1896
61. I lavori nel presbiterio (1896)
62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)
63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)
64. Le decorazioni della chiesa (1897)
65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)
66. Il demone e l’acquasantiera (1897)
68. Il fonte battesimale (1897)
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70. La visita del vescovo Billard (1897)
72. La stanzetta segreta (1897)
73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)
74. Un resoconto delle spese (1885-1898)
75. I conflitti con la famiglia (1897)
76. I viaggi a Lione e i presunti interessi per la fotografia (1897)
77. Il Personnat rifiutato (1899)
78. La concessione perpetua nel cimitero (1900)
79. Il grande progetto di Saunière
80. I lavori di costruzione (1899-1906)
85. I richiami di monsignor Billard (1901)
87. I richiami di monsignor Beuvain de Beauséjour (1903-1904)
88. La morte di Alfred Saunière (1905)
89. La legge di separazione tra Stato e Chiesa (1905)
90. La prima visita della S.E.S.A. (1905)
91. La lettera di Mathilde (1906)
92. Il primo testamento (1906)
93. Altri lavori di decorazione (1906-1908)
94. La seconda visita della S.E.S.A. (1908)
95. Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)
96. La prima convocazione dal Vescovo (1909)
97. La nomina di don Marty e la violazione del divieto (1909)
98. Le due citazioni in tribunale (1910)
99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)
102. Il testo di difesa (1910)
104. I tentativi di ricorso (1910-1911)
105. Il resoconto contabile (1911)
106. L’analisi della Commissione Saglio (1911)
107. La richiesta di chiarimenti (1911)
108. La relazione della Commissione Saglio (1911)
109. La sentenza definitiva (1911)
110. L’ultimo testamento (1912)
111. Richieste di prestito e spese varie (1913)
113. La Prima Guerra Mondiale (1915)
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