L’ultimo testamento (1912)
Il 15 dicembre 1911 il parroco di Rennes-le-Château, don Marty, viene trasferito a Rivel. Sembra il primo passo verso un possibile ritorno di Saunière alla direzione della parrocchia; l’avvocato è convinto di poter ottenere un annullamento della sentenza da parte del Vaticano.
Saunière sembra, però, molto stanco: mentre Huguet ha in programma molti viaggi verso Roma, che regolarmente finiranno sul conto del suo cliente, il vecchio parroco re rifiuta di spostarsi dal paese perfino per le ricorrenze natalizie.
Forse per giustificare gli onorari sempre più alti, Huguet mantiene una corrispondenza molto fitta con il vecchio parroco, aggiornandolo su ogni progresso della causa; il 10 febbraio 1912 l’avvocato spedisce una lettera che gronda ottimismo: scritta dopo un incontro con il Segretario Conciliare, riferisce a Saunière che la prima requisitoria è a suo favore: il Segretario non approva la procedura seguita dal tribunale di Carcassonne e sembra dell’idea di annullare la sentenza. Non si tratta ancora di un verdetto definitivo, ma – scrive Huguet – "la decisione di un membro del Concilio è legge, ed è per questo che all’uscita dalla Cancelleria ebbi la tentazione di spedirvi immediatamente una lettera per annunciarvi che avreste potuto ricominciare a celebrare messa."1
Ma l’annullamento sperato non è affatto imminente. I ritardi si accumulano e l’onorario cresce di mese in mese. Huguet gestisce in modo elegante le richieste di denaro a Saunière: a volte è cortese ed affettuoso ("Il mio attaccamento a voi non esige alcuna ricompensa"2), altre volte gli capita di sollecitare 400 franchi, ma soltanto "per pagare le spese del treno, di cancelleria, ecc."3
Saunière è costretto a cercare finanziamenti. Ha in progetto di ipotecare le sue proprietà presso il Crédit Foncier o la Société Générale. L’avvocato si accorge della sua impossibilità di pagare le ingenti somme che richiede il processo ecclesiastico; l’8 marzo redige dunque due certificati di indigenza che saranno inoltrati a Roma per chiedere un aiuto economico. L’imprevisto è che tale certificato dev’essere firmato dal Vescovo di Carcassonne che, interpellato, nega il suo consenso. Dal canto loro, le banche rifiutano l’ipoteca sui terreni del sacerdote: è impossibile concedere a Saunière un’ipoteca su qualcosa di cui non è proprietario.
Nel mese di aprile, in seguito alla rottura definitiva con il Vescovo di Carcassonne, Bérenger Saunière redige un nuovo testamento che annulla il precedente, eliminando qualsiasi riferimento alla Chiesa:
Il sottoscritto Bérenger Saunière, sacerdote, vecchio parroco di Rennes-le-Château, dichiara che il presente scritto è il suo testamento attestante le sue ultime volontà.
Prima di tutto, revoco tutti i testamenti anteriori a questo.
Lascio in eredità a Marie Dénarnaud, residente presso di me, tutti i miei beni mobili e immobili.
A lei lascio il mobilio, il vestiario, gli attrezzi raccolti presso il presbiterio e villa Bethania e nelle altre dépendances.
A lei lascio tutte le provvigioni per le attività, vini, legname, denaro e valori.
Sarà dunque Marie Dénarnaud ad entrare in possesso di tutto quanto mi appartenga al momento del decesso.
Lascio a Marie Dénarnaud tutti i beni anche senza redigere un inventario completo, perché intendo delegarla come erede universale. In caso di decesso, Marie Dénarnaud entrerà in pieno possesso di tutti i miei averi. Fatto da me e scritto di mio pugno nel mese di aprile millenovecentododici.4
Marie redige a sua volta un nuovo testamento che annulla il precedente:
La sottoscritta Marie Dénarnaud, residente a Rennes-le-Château presso don Bérenger Saunière, dichiara che il presente scritto è il suo testamento attestante le sue ultime volontà.
Prima di tutto, revoco tutti i testamenti anteriori a questo.
Lascio in eredità a Bérenger Saunière tutti i beni mobili e immobili di cui dispongo a Rennes-le-Château.
A lui lascio tutti i valori di mia proprietà al momento del mio decesso.
Ospitando presso di me mio padre e mia madre, lascio loro il quarto che la legge dispone in loro favore.
Nel lasciare tutti i miei averi a Bérenger Saunière, esprimo formalmente la volontà che non venga fatto alcun inventario al momento del mio decesso e che Saunière diventi proprietario di tutti i miei averi.5
La sospensione a divinis si ripercuote duramente sulle abitudini di Saunière. In una lettera del suo avvocato datata 21 giugno 19126 traspare un certo imbarazzo a proposito del "Celebret", il documento che ogni sacerdote deve mostrare per poter celebrare messa quando si trova in una chiesa in cui non è conosciuto. Saunière ne avrà bisogno in un viaggio che ha in programma, ma Huguet gli sconsiglia di chiederne una copia all’Ordinario di Carcassonne, che certamente gliela negherebbe: sarebbe solo un’occasione per rinnovare le richieste da parte del Tribunale di restituire le somme spese a titolo personale.
Negli stessi giorni a Saunière viene chiesto di officiare ad un matrimonio. L’avvocato è ottimista: spera che entro ottobre la Consulta romana annulli la sentenza e gli consenta di partecipare a tale cerimonia; ma c’è un malinteso: il matrimonio è fissato per luglio, non per ottobre. Huguet, accortosi dell’errore, spiega a Saunière che i tempi sono più lunghi del previsto. In effetti il permesso non arriva entro il 18 luglio, data delle nozze.
1. Christian Doumergue, Bérenger Saunière, prêtre libre à Rennes-le-Château, C. Lacour, Nimes 2000, p. 357.
2. Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, p. 238.
3. Corbu/Captier 1995, p. 238.
4. Riprodotto in Corbu/Captier 1985, p. 23.
5. Riprodotto in Corbu/Captier 1985, p. 24.
6. Trascritta in Doumergue 2000, p. 359.
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25. I restauri più urgenti e le due ispezioni
26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie
27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux
28. La nuova sacrestia (1881-1883)
29. L’ispezione del Vicario Generale
30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)
31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)
32. Il dono della contessa di Chambord (1886)
33. La ripavimentazione (1887)
34. La sostituzione delle vetrate (1887)
35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)
36. Il primo ritrovamento (1887)
37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)
38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)
39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)
40. La visita di monsignor Billard (1889)
41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)
42. Il servizio ad Antugnac (1890)
43. Lo stratagemma degli scavi (1891)
44. La Madonna di Lourdes (1891)
45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)
46. La scoperta del sepolcro (1891)
47. Il secret di Saunière e il secret di Cros
48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)
50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)
51. La grotta di Lourdes (1891-1892)
52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)
53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)
54. La vendita delle messe (1892)
55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)
56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)
57. I lavori nel giardino (1894)
58. I lavori nel cimitero (1895)
59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)
60. La contabilità del gennaio 1896
61. I lavori nel presbiterio (1896)
62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)
63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)
64. Le decorazioni della chiesa (1897)
65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)
66. Il demone e l’acquasantiera (1897)
68. Il fonte battesimale (1897)
69. Le statue e il GRAAL (1897)
70. La visita del vescovo Billard (1897)
72. La stanzetta segreta (1897)
73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)
74. Un resoconto delle spese (1885-1898)
75. I conflitti con la famiglia (1897)
76. I viaggi a Lione e i presunti interessi per la fotografia (1897)
77. Il Personnat rifiutato (1899)
78. La concessione perpetua nel cimitero (1900)
79. Il grande progetto di Saunière
80. I lavori di costruzione (1899-1906)
85. I richiami di monsignor Billard (1901)
87. I richiami di monsignor Beuvain de Beauséjour (1903-1904)
88. La morte di Alfred Saunière (1905)
89. La legge di separazione tra Stato e Chiesa (1905)
90. La prima visita della S.E.S.A. (1905)
91. La lettera di Mathilde (1906)
92. Il primo testamento (1906)
93. Altri lavori di decorazione (1906-1908)
94. La seconda visita della S.E.S.A. (1908)
95. Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)
96. La prima convocazione dal Vescovo (1909)
97. La nomina di don Marty e la violazione del divieto (1909)
98. Le due citazioni in tribunale (1910)
99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)
102. Il testo di difesa (1910)
104. I tentativi di ricorso (1910-1911)
105. Il resoconto contabile (1911)
106. L’analisi della Commissione Saglio (1911)
107. La richiesta di chiarimenti (1911)
108. La relazione della Commissione Saglio (1911)
109. La sentenza definitiva (1911)
110. L’ultimo testamento (1912)
111. Richieste di prestito e spese varie (1913)
113. La Prima Guerra Mondiale (1915)
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