La Madonna incinta di Cucugnan
Lucia Zemiti, 1° luglio 2006
Rennes-le-Château si presenta di solito fiorita e profumata all’incontro con chi approfitta del bel ponte del 2 giugno per visitarla. Io questa volta vi consiglio, se ne avete il tempo, di spingervi ancora qualche chilometro a sud per trovare - all’ombra della fortezza di Queribus e adagiato tra i vigneti delle Corbières - il villaggio di Cucugnan.
Reso famoso da Daudet che ne immortala il curato Ruffie in un racconto tra le pagine delle "Lettere dal mio mulino", Cucugnan cela un piccolo gioiello che merita, secondo me, una sosta: una piccola, rara statua, che raffigura la Madonna incinta.
Potete lasciare la macchina nei pressi del mulino d’Omer che torreggia all’inizio del paese e dopo pochi passi troverete la piccola chiesetta, interamente ricostruita nel 1860 ma sorta sopra un antico edificio carolingio, dedicata a Saint Julien et Sainte Basilisse. La chiesa ospita un’interessante quanto inusuale mostra fotografica permanente dedicata alle "Vierges enceintes".
Bandite dal concilio di Trento tenutosi verso la metà del 1500, che proibiva l’esposizione nelle chiese di immagini "inconsuete", le vergini incinte vennero quasi totalmente distrutte tant’è vero che ne rimangono pochissimi esemplari; in Francia se ne contano circa una dozzina. Madonne dallo sguardo greve, Madonne coricate, una tutta scura e matronale sembra rappresentare ancora una volta il culto alla madre terra... niente a che fare con la statua in legno policromo della fine del XVII secolo che dimora stabilmente a Cucugnan. Questa donna, anzi, una fanciulla, delicata e fragile è alle prese con una familiare rotondità che infonde, nello sguardo dei visitatori, un’indicibile tenerezza.
Impossibile non rimanere affascinati dalla solarità che emana questa statua, dalla dolcezza che traspare dai suoi occhi, dalla felicità che denunciano le labbra delicate e piegate all’insù. I suoi piedi poggiano su di una falce di luna, simbolo di fertilità e ancestrale legame con Iside, dea, sposa e madre.
Ma quei capelli sciolti senza il velo, quelle guance tonde e quel vestito dorato, mi hanno fatto improvvisamente sorridere. "E sì, - mi sono detta - mi ricorda qualcosa". Una figura quasi identica ma senza sorriso, inginocchiata sotto l’altare di Rennes-le-Château
La Maddalena di Saunière.
Prima pubblicazione: Indagini su Rennes-le-Château, n. 2, luglio 2006, p. 99.
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