I restauri più urgenti e le due ispezioni
Nonostante le piccole riparazioni d’urgenza si susseguano continuamente, con il tempo chiesa e presbiterio subiscono un degrado praticamente inarrestabile, dovuto soprattutto all’impossibilità economica da parte del comune di eseguire vasti lavori di restauro. Sul quaderno delle delibere comunali si legge, al 9 febbraio 1805, che il campanile è sbrecciato su un lato e minaccia di crollare; i lavori vengono però rimandati all’anno successivo. Il 9 febbraio 1806 si propone di eseguire un superficiale restauro del campanile, della chiesa e del presbiterio, perché gli edifici sono sul punto di cadere. Anche il cimitero si trova in pessime condizioni: si legge che "quotidianamente alcune bestie vi pascolano, passando attraverso un muro che è crollato, non essendoci alcuna chiusura".
Nonostante la delibera, i lavori vengono ancora rimandati. La riunione comunale del 28 maggio 1807 registra il recente crollo di una parte del campanile, mentre il resto è prossimo a subire la stessa fine, minacciando di cadere sulla chiesa. Si parla anche del tetto della chiesa, cui mancano molti coppi; ma non è l’unico: quello del presbiterio si trova nelle stesse, pessime condizioni. Il 25 ottobre 1807 l’argomento viene affrontato per l’ennesima volta, e si stima un preventivo di 638 franchi per le riparazioni più urgenti. La situazione degenera presto: quando don Rouger lascia la parrocchia, nel 1818 il sindaco François Captier chiede al vescovo di nominare un nuovo parroco; gli viene risposto che "l’alloggio presso il presbiterio è insufficiente per consentire un alloggiamento decente. Solo se il comune provvederà a renderlo decente e più ampio, la richiesta verrà accolta"1. Evidentemente viene fatto qualche lavoro perché due anni più tardi, nel 1820, si insedia come nuovo parroco don Sabarthès, cui succederà, nel 1823, don Sadourny.
Il 22 luglio 1825 viene dato il resoconto di altri lavori eseguiti nel presbiterio: l’urgenza ha costretto il sindaco François Captier ad anticipare la spesa e a chiedere un rimborso alla cassa comunale. Nel 1826 si delibera ancora sul rifacimento del pavimento della chiesa, ma fino all’anno successivo non se ne fa nulla.
Dopo quasi un secolo, le decorazioni in legno fatte installare nel 1740 danno segni di cedimento; durante la riunione del consiglio comunale del 24 luglio 1827 il sindaco annuncia il rovinoso crollo e la rimozione della balaustra in legno, fatta completamente a pezzi. Auspica che la stessa venga sostituita da una più solida balaustra metallica, e denuncia le pessime condizioni del pavimento e della scala in legno che porta al pulpito. La sostituzione della balaustra avviene l’anno successivo per mano di François Raynaud, fabbro di Couiza, per una spesa di 200 franchi.
Nel frattempo, Re Carlo X (1757-1836) abdica in favore di suo figlio2, che però rifiuta il trono. Il conte Henri de Chambord (1820-1883) viene temporaneamente proclamato re di Francia e di Navarra con il nome di Henri V, ma l’Assemblea Nazionale gli preferisce il duca d’Orléans, Louis-Philippe (1773-1850).
Non tutta la Francia condivide questa scelta, e nascono due fazioni politiche contrapposte. La prima, quella dei "legittimisti", sostiene Henri de Chambord chiedendo l’applicazione della Legge Salica, secondo cui il conte dovrebbe essere proclamato re per "diritto divino"; fanno parte di questo partito i cattolici tradizionalisti e molti reazionari antiliberali.
La seconda fazione, quella degli "orleanisti", sostiene Louis-Philippe, che rifiuta il titolo di re di Francia in favore di quello di re dei Francesi; si tratta di una innovazione costituzionale nota come "monarchia popolare", che collega il titolo di monarca al popolo e non allo stato.
Louis-Philippe regnerà fino al 1848, quando abdicherà e fuggirà in Inghilterra.
Tra il 1832 e il 1836 si susseguono in paese tre parroci: dal 1832 al 1834 don Pagès, dal 1834 al 1836 don Blanc e dal 1836 don Barthélémy Pons (1806-1895), che vi resterà per oltre quarant’anni, fino al 1878.
Il 1° maggio 1838, durante i festeggiamenti per la festa del Re, le campane della chiesa si rompono definitivamente; il consiglio comunale preventiva una spesa di 880 franchi per acquistarne di nuove. La spesa per eventuali, e sempre urgentissimi, lavori di restauro della chiesa e del presbiterio ammonta invece a 2000 franchi.
Il 20 ottobre 1839 viene discussa per la prima volta in comune la necessità di ampliare la chiesa, ormai troppo piccola per contenere i fedeli.
Per far valutare ad un osservatore esterno le condizioni della parrocchia, il 23 febbraio 1845 viene convocata un’ispezione da parte di un architetto di Limoux: costui visita la chiesa il 6 marzo 1845 e compila un resoconto in cui afferma di "aver verificato che nessuna parte dell’edificio minaccia di crollare". Ritiene che "la riparazione della copertura, che è in una condizione di totale rovina, sarà sufficiente per proteggere l’interno della chiesa dagli sgocciolamenti che si sono formati col passar del tempo attraverso la volta che ricopre la navata e il centro della chiesa". L’architetto ritiene inoltre urgente la copertura del campanile con buona malta, concludendo, però, che qualsiasi riparazione non porterà comunque a risultati conclusivi, data la "forma sgraziata e irregolare [della chiesa] soprattutto riguardo alla volta"3.
Noi, sottoscritto architetto della città di Limoux, dichiariamo di aver proceduto il 6 del mese corrente alla verifica della chiesa del comune di Rennes, in seguito all’invito rivoltoci il 23 del mese scorso da parte del Signor Sindaco e numerosi membri del consiglio municipale del suddetto comune e di aver verificato che nessuna parte dell’edificio minaccia di crollare come sembrava temere l’autorità locale del comune.
Noi riteniamo che la riparazione della copertura che è in una condizione di totale rovina sarà sufficiente per proteggere l’interno della chiesa dagli sgocciolamenti che si sono formati col passar del tempo attraverso la volta che ricopre la navata e il centro della chiesa.
La nostra opinione sulla solidità dell’edificio è basata sullo stato dei muri che non hanno perso in nessun punto il loro appiombo e sullo stato della volta dove non si nota alcun movimento in nessuna parte.
Noi riteniamo inoltre che per la conservazione della torre quadrata che serve da campanile, è urgente ripararne la copertura e intonacarlo sulle quattro facciate esterne con della buona malta.
Con le riparazioni che abbiamo appena indicato e i lavori di manutenzione necessari siamo dell’avviso che l’edificio che serve da chiesa avrà una durata lunga almeno quanto quella che ha avuto fino ad oggi. Dobbiamo dire tuttavia, che tutte queste riparazioni non sapranno mai modificare l’interno dell’edificio la cui forma è sgraziata e irregolare soprattutto riguardo alla volta.
Redatto a Limoux il 25 Marzo 1845
Il 21 ottobre 1853 è il Prefetto del Dipartimento dell’Aude a convocare l’architetto Giraud Cals, ispettore diocesano. Il suo rapporto conferma le impressioni di qualche anno prima: "La volta è irregolare in tutte le direzioni, vale a dire che presenta delle grandi crepe sia sul taglio longitudinale che su quello trasversale. Noi ci siamo scrupolosamente assicurati di questo stato di cose, e abbiamo appurato che tutte queste sinuosità derivano dall’incapacità dei costruttori che ignoravano le tecniche dell’arte di costruire a quell’epoca. […] Siamo portati a credere che tutte queste irregolarità provengano dalla cattiva unione delle centine". La struttura architettonica lo fa propendere per una datazione dell’edificio all’VIII o IX secolo. Nonostante lo giudichi insufficiente per la popolazione, che all’epoca conta oltre 500 anime, ritiene che l’edificio non presenti dei pericoli gravi per la sicurezza pubblica.
Interrogato sulla possibilità di creare spazi aggiuntivi tramite l’apertura di cappelle laterali o la costruzione di una tribuna in fondo alla chiesa, Cals lo sconsiglia vivamente: "Quanto all’ampliamento, la disposizione della chiesa non ci permette di praticare delle aperture per realizzare delle cappelle, il solo mezzo di ingrandire sarebbe la costruzione della tribuna progettata, ma noi non l’approviamo. La chiesa di Rennes presenta non solo delle crepe alla volta ma anche una disposizione della pianta oltremodo irregolare e bizzarra. La tribuna, i rivestimenti in gesso e l’intonacatura che si propone di fare non modificheranno mai l’aspetto irregolare che l’interno presenta"4. Il consiglio, dunque, è quello di raccogliere fondi per 4500 franchi per costruire una nuova chiesa in altro luogo. Nonostante il parere negativo di Cals, una tribuna viene comunque innalzata in fondo alla chiesa.
Noi, Guiraud Cals, ispettore degli edifici diocesani a Carcassonne, dichiariamo di esserci recati sul posto per esaminare e verificare il suddetto edificio in seguito all’invito rivoltoci il 21 Ottobre scorso da parte del Signor Prefetto del Dipartimento dell’Aude.
La chiesa di Rennes non si trova affatto nello stato di decadenza che ci è stato segnalato. Questo edificio presenta, è vero, un aspetto pericolante ma il pericolo non è che superficiale, di conseguenza non dobbiamo preoccuparcene.
La volta è irregolare in tutte le direzioni, vale a dire che presenta delle grandi crepe sia sul taglio longitudinale che su quello trasversale. Noi ci siamo scrupolosamente assicurati di questo stato di cose, e abbiamo appurato che tutte queste sinuosità derivano dai brancolamenti che denunciano una grave ignoranza delle tecniche dell’arte di costruire a quell’epoca. Questa costruzione è molto antica, pensiamo che essa risalga al VIII o IX secolo. La pratica e l’intelligenza mancavano agli operai di quell’epoca, e principalmente a quelli di paesi remoti come quello di Rennes. Perciò siamo portati a credere che tutte queste irregolarità provengano dalla cattiva unione delle centine. C’è una prova evidente, poichè il muro a Nord ha conservato il suo appiombo originale e non si rileva alcuna crepa su tutta la sua superficie.
Il muro a sud è in sovrappiombo di otto centimetri e sebbene vi si osservino due enormi contrafforti successivi alla costruzione della chiesa, crediamo che questo muro sia stato costruito così come è oggi poiché non si vede nessuna dislocazione nè sulla volta, nè sul muro. Giudichiamo dunque che questo edificio non presenta dei pericoli gravi per la sicurezza pubblica.
Riconosciamo che la chiesa è troppo piccola per la popolazione di 500 anime che il comune di Rennes contiene. Quanto all’ampliamento, la disposizione della chiesa non ci permette di praticare delle aperture per realizzare delle cappelle, il solo mezzo di ingrandire sarebbe la costruzione della tribuna progettata, ma noi non l’approviamo. La chiesa di Rennes presenta non solo delle crepe alla volta ma anche una disposizione della pianta oltremodo irregolare e bizzarra. La tribuna, i rivestimenti in gesso e l’intonacatura che si propone di fare non modificheranno mai l’aspetto irregolare che l’interno presenta, da questo punto di vista noi saremmo dell’opinione di annullare ogni tipo di progetto di ingrandimento e di abbellimento e di aspettare che il comune abbia fondi sufficienti per prepararsi alla costruzione di una nuova chiesa le cui dispense potrebbero salire alla somma di 4500 franchi circa.
Redatto dall’ispettore diocesano, sottoscritto a Carcassonne il 9 Novembre 1853
1. Pierre Jarnac, Histoire du Trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1985, p. 131.
2. Louis-Antoine (1775-1844).
3. René Descadeillas, Notice sur Rennes-le-Château et l’abbé Saunière, 1962 (ora in Pierre Jarnac, Les Archives de l’abbé Saunière, vol. 1, Pubblication Pégase-Collection "Couleur Ocre", Perpignan 2002), documento I.
4. Descadeillas 1962, documento II.
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