Il dono della contessa di Chambord (1886)
Da Narbonne, Saunière non torna a mani vuote: la contessa di Chambord gli fa dono di 1000 franchi1.
La cifra "gonfiata" che compare su un resoconto del 1910
Oltre al già citato contatto con il dottor Carrière ad Alet, potrebbe aver giocato qualche ruolo Féline d’Hautpoul, precettore del conte di Chambord dal 1834 nonché appartenente alla famiglia dei d’Hautpoul, ultimi signori di Rennes-le-Château2.
Il gesto della contessa, deceduta nel 1886, si può facilmente interpretare in chiave politica: già in passato la netta presa di posizione da parte del sacerdote a sostegno della monarchia, in particolare del conte di Chambord, gli aveva guadagnato la stima e l’appoggio di molti membri della nobiltà francese, che anche negli anni a venire avrebbero finanziato lautamente le sue attività.
La donazione, seppur cospicua per il giovane curato, è comunque molto piccola se la paragoniamo a quella di 500 mila franchi, fatta dalla stessa contessa a favore della costruenda basilica del Sacro Cuore di Montmartre3. Anche in questo caso, le ragioni della donazione hanno un chiaro carattere politico: il 16 giugno 1671 suor Maria Margherita Alacoque aveva avuto la visione di Cristo con il cuore sanguinante, che le annunciava che la Francia non si sarebbe salvata dai suoi nemici se non consacrandosi interamente al suo Sacro Cuore. Era nato, così, il "culto del Sacro Cuore", che ben presto era diventato una sorta di pegno di successo della monarchia francese. Un secolo più tardi il simbolo venne appuntato sulle divise dei combattenti della Vandea, sormontato dalla croce e dalla scritta "Dieu et le Roy", e impugnato, durante la Rivoluzione Francese, dai controrivoluzionari cattolici che volevano riportare la monarchia. Nel corso dell’Ottocento, il Sacro Cuore sarebbe diventato un’insegna del mondo cattolico mobilitato contro l’offensiva anticlericale. Quando, nel 1856, Papa Pio IX istituisce la festa del Sacro Cuore, il gesto acquista anche un chiaro significato politico. Il 25 luglio 1873 l’Assemblea Nazionale Repubblicana si pronuncia a favore della costruzione di una basilica sulla collina di Montmartre, e in tutta la Francia vengono diffuse molte richieste di finanziamenti a favore della costruzione. Il simbolo della basilica, il Sacro Cuore, rappresenta anche il partito che intende riportare sul trono un re borbone, e proprio ad un monarca in carne ed ossa fa riferimento l’immagine di Cristo Re, il simbolico condottiero cui è consacrata tutta la nazione francese. In quest’ottica, è semplice spiegare la donazione della contessa di Chambord a favore della costruzione, ma anche i numerosi riferimenti al tema del Sacro Cuore negli edifici eretti da Saunière a Rennes-le-Château.
Il simbolo politico religioso del Sacro Cuore nelle opere di Saunière: vetrata di villa Bethania (in alto a sinistra), tabernacolo della cappella privata (in alto a destra), sommità del portale della parrocchiale (in basso a sinistra), statua del Sacro Cuore di Gesù su villa Bethania (in basso a destra).
1. La cifra compare in un documento citato in Claire Corbu, Antoine Captier, L’héritage de l’Abbé Saunière, Bélisane, Nizza 1995, pp. 73 e 233; Saunière gonfiò la cifra in un resoconto del 1910 (Jacques Rivière, Le fabuleux trésor de Rennes-le-Château, Bélisane, Nizza 1983, p. 44).
2. Rivière 1983, p. 47.
3. Iniziata nel 1875, fu terminata nel 1914 e consacrata nel 1919.
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