La conquista romana
E’ un periodo di relativa pace quello che precede la conquista romana e la conseguente nascita della Gallia Narbonense:
I Volci Tectosagi […] vissero in pace fino alla conquista di Narbonne e delle rive dell’Aude da parte dei romani, più di un secolo prima della nascita di Cristo1.
L’occupazione dei Romani del 118 a.C. non viene comunque vissuta dalle popolazioni celtiche locali come un atto di eccessiva supremazia nei loro confronti; a differenza della politica dei Germani, che essendo alla ricerca di un posto migliore dove abitare costituivano una minaccia alla sopravvivenza stessa della popolazione celtica, la politica romana non è infatti mirata né ad asservire, né a scacciare o annientare la popolazione locale.
Narbo Martius, l’odierna Narbonne, dà il nome alla Provincia Narbonensis; il territorio comprende il meridione della Francia, tra la Spagna e l’Italia lungo la costa mediterranea, e parte della Svizzera occidentale. Presidiata dalla decima legione, la provincia ospita pacificamente le popolazioni celtiche che vi risiedono da secoli, che proprio grazie agli ottimi rapporti commerciali con i Romani possono continuare a sfruttare lo sbocco sul Mediterraneo per gli scambi commerciali. Viene inoltre consolidato l’asse est-ovest che collega Tolosa (chiamata così dai Romani) a Narbo Martius: una strada romana diviene l’arteria principale della regione.
Intorno all’anno 100 a.C. viene fortificato un antico insediamento ribattezzato Julia Carcaso, poi Carcasum: diventerà Carcassonne. Viene realizzata una strada che, verso sud, conduce a Limoux (Lemosium), prosegue verso Alet (Electum, già sede di fonti termali) e più a sud costeggia l’antica Rennes-le-Château e risale il fiume Blanque per arrivare fino a Rennes-les-Bains – forse la più antica stazione termale della Gallia, caratterizzata da tre fonti d’acqua calda e alcune vene d’acqua sulfurea e ferruginosa2, chiamata dai Romani Aquae Calidae3.
Nel 1838 l’autore Fonds-Lamothe riporta in un suo libro il ritrovamento di una statua dell’imperatore Antonino Pio (86-161 d.C.) presso la porta est di Rennes-le-Château, sede dell’antico Castrum Valens (nome di origine romana), insieme a diverse placche romane e resti di edifici4. Pur con tutte le riserve – la statua sarebbe stata poi custodita nell’abitazione dell’autore ed oggi se ne sono perse le tracce – altri studiosi in seguito attestano scoperte simili.
Nel 1867 Louis Alban Buzairies sostiene ad esempio che l’antica Rennes non occupasse soltanto la sommità della collina, ma si estendesse anche sulle valli laterali:
In una valle poco distante sono stati rinvenuti i resti di costruzioni, muretti a secco, anfore e placche romane che testimoniano l’esistenza di un piccolo gruppo di case5.
Nel 1954 Maurice Certain segnala il ritrovamento di alcuni bronzi romani a Rennes-le-Château6; Jean Fourié cita ancora i resti di un antico bastione e di alcune fondamenta tra le quali è stato rinvenuto del vasellame provenitente dal sito archeologico di La Graufesenque, vicino a Millau7.
Non essendo mai stata oggetto di ispezioni archeogiche approfondite e mirate, l’intera area continua ad offrire anche ai cercatori improvvisati un grande numero di reperti, principalmente costituiti da frammenti di vasellame e monete antiche. Diversi studiosi hanno sottolineato la ricchezza archeologica potenziale della zona8; il lavoro più serio e documentato ad oggi pubblicato sull’archeologia del periodo gallo-romano di Rennes-le-Château è quello di Christian Raynaud9. Spiega Raynaud:
Non conosciamo bene l’organizzazione dell’habitat gallo-romano a Rennes-le-Château. Senza dubbio si limitava a qualche torre di guardia circondata da piccole capanne sui punti strategici della collina: lo sperone occidentale [oggi sede dei giardini di Saunière] e l’entrata orientale, dove sono stati in effetti ritrovate alcune tegole, frammenti di canali realizzati in terracotta e monete dell’Alto Impero. […] Le costruzioni realizzate in seguito hanno fatto sparire tutte le tracce delle costruzioni gallo-romane10.
1. Joseph-Théodore Lasserre, Recherches Historiques sur la ville d’Alet et son ancien Diocèse, 1877 (ora nell’edizione Le Livre d’histoire-Lorisse, Parigi 2003), p. 6.
2. Jean Fourié, L’Histoire de Rennes-le-Château antérieure à 1789, Esperaza: Editions Jean Bardou, 1984, p. 29.
3. Jacques Rivière e Claude Boumendil, Histoire de Rennes-les-Bains, Belisane, Nizza 2006, p. 57.
4. L. H. Fonds-Lamothe, Notices historique sur la ville de Limoux, 1838 (ora nell’edizione C. Lacour, Nimes 1994) cit. in Fourié 1984, pp. 20-21.
5. Louis Alban Buzairies, Notice historique sur les châteaux de l’arrondissement de Limoux, 1867 (ora nell’edizione C. Lacour, Nimes 1999), pp. 9-10.
6. Maurice Certain, Bronzes romains trouvés à Rennes-le-Château, in Bullettin de la Société d’Études scientifiques de l’Aude, Tomo LV, 1954.
7. Fourié 1984, p. 20.
8. Ad esempio Fourié 1984, p. 21.
9. "Notes Archéologiques de Christian Raynaud" in Fourié 1984, pp. 25-36.
10. Christian Raynaud cit. in Fourié 1984, p. 29.
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Guida storica
1. Dal Neolitico all’Età del Ferro
2. Iberici, Volci Tectosagi o Rèdoni?
3. I Celti e il cromleck di Rennes-les-Bains
4. La conquista romana
5. L’enigma della tomba del Grand Romain
6. Il tempio romano di Alet-les-Bains
8. La nascita della Settimania
9. Le poche vestigia del villaggio visigoto
10. Ipotesi sulla Rhedæ visigota
14. Dagli Arabi ai Franchi: nascita della contea del Razès
15. Fondazione della cappella di Santa Maria
16. Consacrazione della cappella di Santa Maria
17. L’attacco aragonese e la crociata contro gli Albigesi
18. La ricostruzione del castello e di una seconda chiesa
19. L’ampliamento della chiesa di Santa Maria e la nuova dedica
20. La peste e l’attacco aragonese
21. L’unione con i d’Hautpoul e le guerre di religione
22. La cripta dei Signori d’Hautpoul
23. Il testamento "da leggere"
24. La morte di Marie de Négre e la fuga di Antoine Bigou
25. I restauri più urgenti e le due ispezioni
26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie
27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux
28. La nuova sacrestia (1881-1883)
29. L’ispezione del Vicario Generale
30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)
31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)
32. Il dono della contessa di Chambord (1886)
33. La ripavimentazione (1887)
34. La sostituzione delle vetrate (1887)
35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)
36. Il primo ritrovamento (1887)
37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)
38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)
39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)
40. La visita di monsignor Billard (1889)
41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)
42. Il servizio ad Antugnac (1890)
43. Lo stratagemma degli scavi (1891)
44. La Madonna di Lourdes (1891)
45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)
46. La scoperta del sepolcro (1891)
47. Il secret di Saunière e il secret di Cros
48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)
50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)
51. La grotta di Lourdes (1891-1892)
52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)
53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)
54. La vendita delle messe (1892)
55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)
56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)
57. I lavori nel giardino (1894)
58. I lavori nel cimitero (1895)
59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)
60. La contabilità del gennaio 1896
61. I lavori nel presbiterio (1896)
62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)
63. I lavori nella chiesa e sulla piazzetta (1897)
64. Le decorazioni della chiesa (1897)
65. Il bassorilievo "Venez tous à moi" (1897)
66. Il demone e l’acquasantiera (1897)
68. Il fonte battesimale (1897)
69. Le statue e il GRAAL (1897)
70. La visita del vescovo Billard (1897)
72. La stanzetta segreta (1897)
73. Gli ultimi acquisti (1897-1898)
74. Un resoconto delle spese (1885-1898)
75. I conflitti con la famiglia (1897)
76. I viaggi a Lione e i presunti interessi per la fotografia (1897)
77. Il Personnat rifiutato (1899)
78. La concessione perpetua nel cimitero (1900)
79. Il grande progetto di Saunière
80. I lavori di costruzione (1899-1906)
85. I richiami di monsignor Billard (1901)
87. I richiami di monsignor Beuvain de Beauséjour (1903-1904)
88. La morte di Alfred Saunière (1905)
89. La legge di separazione tra Stato e Chiesa (1905)
90. La prima visita della S.E.S.A. (1905)
91. La lettera di Mathilde (1906)
92. Il primo testamento (1906)
93. Altri lavori di decorazione (1906-1908)
94. La seconda visita della S.E.S.A. (1908)
95. Il trasferimento a Coustouge e le dimissioni (1909)
96. La prima convocazione dal Vescovo (1909)
97. La nomina di don Marty e la violazione del divieto (1909)
98. Le due citazioni in tribunale (1910)
99. La condanna in contumacia e l’annullamento (1910)
102. Il testo di difesa (1910)
104. I tentativi di ricorso (1910-1911)
105. Il resoconto contabile (1911)
106. L’analisi della Commissione Saglio (1911)
107. La richiesta di chiarimenti (1911)
108. La relazione della Commissione Saglio (1911)
109. La sentenza definitiva (1911)
110. L’ultimo testamento (1912)
111. Richieste di prestito e spese varie (1913)
113. La Prima Guerra Mondiale (1915)
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