Lo stratagemma degli scavi (1891)

Il 15 febbraio 1891 Saunière chiede al consiglio comunale l’autorizzazione a

chiudere a sue spese la pubblica piazza sita davanti alla chiesa e al cimitero […] al fine di innalzarvi dei monumenti religiosi ma non coperti, quali croci o altro, e aiuole¹.

Viste le condizioni in cui versa il luogo, disordinato e pieno di macerie, il giorno stesso il consiglio municipale si esprime favorevolmente, a condizione che il sacerdote non avanzi alcun diritto successivo sugli stessi terreni, che rimarranno di proprietà del municipio, che una copia delle chiavi della recinzione sia affidata al sindaco e che la piazza resti aperta tutte le domeniche e i giorni festivi².

Dopo un’inchiesta pubblica³, Saunière ottiene l’accordo definitivo del comune il 29 marzo 1891, e firma un documento in cui scrive:

Il sottoscritto parroco Saunière si assume l’incarico di recintare a sue spese la piazza pubblica che si trova di fronte alla chiesa⁴.

Oltre 500 metri quadrati di terreno pubblico passano, così, sotto il controllo del parroco per quasi 300 giorni all’anno. Saunière ha come unico scopo l’innalzamento di una nuova statua della Madonna, o intende tener lontani i parrocchiani da una serie di scavi volti a ritrovare la cripta individuata qualche anno prima? Secondo Paul Saussez, il parroco ha in mente un piano preciso; scrive, infatti, che

agli inizi del 1891, l’abate Saunière prende una serie d’iniziative che tradiscono […] un piano ben ponderato per portare alla luce la tomba dei signori e svelarne il segreto, al riparo dalla curiosità delle sue pecorelle. […] Saunière comincerà col mettere in atto questo ingegnoso stratagemma, la cui vittima sarà la municipalità, nel febbraio del 1891⁵.

L’area recintata da Saunière gli avrebbe consentito di effettuare una serie di scavi

Appena gli viene concessa l’autorizzazione, il sacerdote si affretta a chiudere l’accesso al cimitero, a recintare gran parte della piazza.