Guida storica all’enigma di Rennes-le-Château

La prima visita della S.E.S.A. (1905)

Il 24 giugno 1905 un gruppo di membri della Société d’Études Scientifiques de l’Aude raggiunge Rennes-le-Château. Il resoconto1 che Elie Tisseyre lascerà della visita è un documento fondamentale per la ricostruzione della storia del paese all’epoca di Saunière.

Il ritrovo è fissato a Carcassonne, dove "un buon numero di colleghi si accalcano alla biglietteria della stazione e, muniti di biglietto, salgono rapidamente sul treno". Alle 6.15 il treno parte in direzione Couiza, facendo sosta ad Alet, dove il sindaco del paese Monsieur Deville nonché membro della Société si unisce al gruppo. All’arrivo a Couiza altri due colleghi si uniscono al "già folto gruppo".

Le condizioni atmosferiche sono buone e si preannuncia una giornata molto calda. Il tragitto dalla stazione attraversa Couiza lungo la strada che costeggia il castello del paese, "antica dimora dei duchi di Joyeuse, edificato verso il 1540 sulle rive dell’Aude e della Sals"2.

Con il gruppo viaggia un asino che trasporta le borse degli escursionisti. I botanici del gruppo si interessano della vegetazione lungo il cammino. Lungo il percorso si notano "antiche mura di cinta o fortificazioni di cui non restano che alcuni frammenti".

La comitiva arriva in cima alla collina alle 9.30. La visita inizia dal castello che dà il nome al paese: le sue condizioni sono fatiscenti; colpiscono l’attenzione dei visitatori i grandi locali dai soffitti altissimi e il pessimo stato degli ambienti, nonostante il castello sia abitato.

Lasciato il castello, i visitatori si dirigono verso un terreno ai piedi dei vecchi bastioni della fortezza, dove Auguste Fons ha recentemente trovato un ossario. Se ne ignora la datazione, ma il materiale rinvenuto risulta subito di poco interesse per gli escursionisti: uno di loro, "munito di piccone, cerca, scavando, di rendersi conto dello spessore dello strato di ossa accumulate; ma le tibie si moltiplicano e i crani sono in compagnia di un numero incalcolabile di femori".

E’ probabilmente la Tour Magdala quella cui Tisseyre fa riferimento con queste parole

Saliamo su una torre di recente costruzione e ammiriamo il bel panorama che si stende sotto i nostri occhi. A sinistra, la grande pianura di Lauzet con, in fondo, il villaggio di Granès e, più a destra, Saint-Ferriol. Più vicino, davanti a noi, su uno sperone, si ergeva, sembra, una fortezza che difendeva Rennes-le-Château: per questo lo sperone è detto "le Casteillas". Tuttavia non ne è rimasto nulla ed è impossibile per un ricercatore trovare tracce di costruzioni. Distinguiamo il fiume Aude che attraversa il villaggio di Campagne. Poi Espéraza con i suoi alti camini, centro importante di fabbricazione di cappelli di lana; più lontano, il villaggio di Fa con la sua torre antica, detta torre segnaletica; Antugnac, Montazels e Couiza con, ancor più a destra, Coustaussa e le rovine del suo castello.

La visita prosegue presso la chiesa di Santa Maddalena, erroneamente datata al 1740. I lavori di restauro di Saunière hanno cancellato qualsiasi traccia delle condizioni precedenti dell’edificio, infatti la relazione così ne descrive l’aspetto:

[…] l’interno è splendido con bei dipinti freschi e allegri: qui cerchiamo di scoprire alcune tracce del passato ma invano.

L’attenzione dei visitatori è piuttosto attratta dalla Dalle des Chevaliers, rinvenuta all’esterno esposta alle intemperie:

[…] in un giardinetto contiguo alla chiesa, uno dei nostri ha riconosciuto una lastra di pietra scolpita o piuttosto incisa grossolanamente che risalirebbe al V secolo; è un peccato che questa lastra funga da scalino e sia esposta a tutte le intemperie. Il suo posto sarebbe piuttosto all’interno della chiesa dove potrebbe sostituire onorevolmente qualche pannello verniciato o dorato.

L’altro elemento su cui il gruppo sofferma la sua attenzione è il vecchio pilastro decorato che sorreggeva l’altare:

Notiamo ancora, in un altro giardinetto, uno zoccolo di pietra che sorregge una Vergine; questo zoccolo, molto antico e ben lavorato, è stato ritoccato col pretesto di aumentarne il rilievo, mentre al contrario, l’operaio ha fatto perdere alla scultura tutto il suo contenuto artistico togliendo ogni valore a questo antico reperto.

La relazione tradisce una certa delusione in Tisseyre per l’assenza di sensibilità storica e artistica di fronte alla cura dei reperti archeologici.

Gli escursionisti si spostano nel cimitero locale, dove l’unico reperto degno di qualche interesse è "una larga lastra di pietra, spezzata nel mezzo, sulla quale si può leggere un’iscrizione incisa grossolanamente. Questa lastra misura 1,30 m. per 0,65 m.".

Purtroppo la visita al cimitero si interrompe all’ora di pranzo; il pasto si consuma nelle sale del castello e si conclude con un "caffé eccellente". La partenza dal paese viene introdotta con un’ultima amara considerazione sulle sue attuali condizioni:

Lasciamo Rennes-le-Château, non senza notare che l’importante città di un tempo è ora un villaggio di case vecchie, piccole e malfatte; addirittura, alcune di queste, i cui proprietari sono scomparsi, cadono a pezzi.

Il tragitto di ritorno a Couiza non segue quello dell’andata: gli escursionisti scendono, infatti, verso Rennes-les-Bains attraversando il Pla de la Côte, dove si trovano tre rocce note come Roulers o Le rocher tremblant, così chiamate perché in passato erano mobili e traballanti, e venivano scosse dal vento e dai visitatori.

Anche gli escursionisti della Société d’Études Scientifiques provano a smuoverle, senza risultato:

Una volta arrivati, con venti braccia vigorose cingiamo la famosa roccia, pensando che con quella spinta formidabile questa possa crollare; ma il pesante masso non si sposta o quasi. A vedere il numero di scritte, nomi e date incisi nella pietra, ci si rende conto del numero di turisti che vengono a testare la potenza dei loro muscoli.

Passando attraverso l’area del mulino Tiffou, il gruppo arriva a Rennes-les-Bains, dove trova riposo e ristoro al locale Café Cadenat. Il tragitto verso Couiza viene accelerato dall’arrivo di alcune carrozze che riportano alla stazione i visitatori.

La relazione di Elie Tisseyre viene pubblicata l’anno successivo sul numero 17 del bollettino della Société, con una curiosa incoerenza: mentre il titolo parla dell’escursione del "25 giugno", il testo cita il "24 giugno". Poiché la successiva visita della Société a Rennes si terrà di domenica (16 agosto 19083), tra le due date si può ritenere più probabile quella di domenica 25 giugno.

L’articolo riporta anche due illustrazioni. Una ritrae la rocher tremblant:

La seconda illustrazione diventerà in pochi anni una delle icone più studiate e interpretate dell’intera vicenda di Bérenger Saunière:

1. Elie Tisseyre, "Une excursion à Rennes-le-Château", Bulletin de la Société d’Etudes Scientifique de l’Aude, Vol. 17 (1906).
2. E’ l’ipotesi avanzata anche in Louis Alban Buzairies, Notice historique sur les châteaux de l’arrondissement de Limoux, 1867 (ora nell’edizione C. Lacour, Nimes 1999), pp. 260 e segg.
3. Antoine Fagès, "De Campagne-les-Bains à Rennes-le-Château", Bulletin de la Société d’Etudes Scientifique de l’Aude, Vol. 20, 1909.

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19. L’ampliamento della chiesa di Santa Maria e la nuova dedica

20. La peste e l’attacco aragonese

21. L’unione con i d’Hautpoul e le guerre di religione

22. La cripta dei Signori d’Hautpoul

23. Il testamento "da leggere"

24. La morte di Marie de Négre e la fuga di Antoine Bigou

25. I restauri più urgenti e le due ispezioni

26. La nascita di Saunière e la visita di De la Bouillerie

27. Il "Secondo Impero" e la visita di Monsignor Leuillieux

28. La nuova sacrestia (1881-1883)

29. L’ispezione del Vicario Generale

30. L’arrivo di Saunière a Rennes-le-Château (1885)

31. Le elezioni legislative e l’esilio a Narbonne (1885-1886)

32. Il dono della contessa di Chambord (1886)

33. La ripavimentazione (1887)

34. La sostituzione delle vetrate (1887)

35. Il nuovo altare e il bassorilievo della Maddalena (1887)

36. Il primo ritrovamento (1887)

37. La Dalle des Chevaliers e il secondo altare (1887)

38. Il gruzzolo sotto l’altare della Vergine (1887)

39. Gli ultimi lavori prima della visita vescovile (1887)

40. La visita di monsignor Billard (1889)

41. La vecchia zia e la famiglia Dénarnaud (1889)

42. Il servizio ad Antugnac (1890)

43. Lo stratagemma degli scavi (1891)

44. La Madonna di Lourdes (1891)

45. Il pellegrinaggio a Puivert (1891)

46. La scoperta del sepolcro (1891)

47. Il secret di Saunière e il secret di Cros

48. La morte di Boulanger e i primi lavori nel cimitero (1891)

49. Il nuovo pulpito (1891)

50. Il bassorilievo all’ingresso della chiesa (1891)

51. La grotta di Lourdes (1891-1892)

52. Gli screzi con Alexandrine Marre Dénarnaud (1892)

53. I viaggi e le lettere prefirmate (1892)

54. La vendita delle messe (1892)

55. Il confessionale e la leggenda di Ignace Paris (1893)

56. L’inizio del traffico di messe (1893-1894)

57. I lavori nel giardino (1894)

58. I lavori nel cimitero (1895)

59. L’incendio nel giorno della Festa Nazionale (1895)

60. La contabilità del gennaio 1896

61. I lavori nel presbiterio (1896)

62. Il contratto con Giscard di Toulouse (1896)

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