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Shugborough e Rennes-le-Château

Note sparse di Andrew Baker

La vicenda di Rennes-le-Château raccontata da Gerard de Sède ne Le Trésor maudit

Bérenger Saunière, prete squattrinato, trova dei manoscritti in chiesa (o in un pilastro visigoto). Comprendono genealogie e due documenti cifrati.

Saunière porta i documenti a Parigi nella chiesa di Saint Sulpice e li fa decifrare. Compra una cartolina del quadro “Pastori d’Arcadia” di Poussin e comincia a ricostruire la chiesa, a far eseguire complicati lavori nel villaggio e a lasciare indizi criptici sull’origine della sua ricchezza.

Nel 1967 De Sède pubblica la storia, ed un’illustrazione dei testi cifrati. Pubblica anche illustrazioni di una lapide tombale (ora distrutta) con una strana iscrizione inesatta e, su un’altra lapide, “Et In Arcadia Ego”, scritta in greco, la frase che appare sulla tomba raffigurata nel dipinto di Poussin. Queste sono riprodotte da 'Pierres Gravées de Languedoc' di Eugéne Stublein.

Henry Lincoln legge il libro e scopre che uno dei cifrari è facile da leggere. De Sède dà la soluzione del più lungo, che usa il testo della lapide tombale come parola chiave. Il messaggio lungo dice “Pastora nessuna tentazione Poussin Teniers hanno la chiave...”

La Pastora di Poussin è sul dipinto di cui Saunière comprò una cartolina. Lincoln viene a sapere che quella ritratta da Poussin è una tomba vera situata vicino Rennes-le-Château.

Nel frattempo una società segreta, il 'Priorato di Sion', ha depositato alla Biblioteca Nazionale Francese documenti che elencano i Gran Maestri, a partire dai Cavalieri Templari, e con riferimenti a Rennes-le-Château.

Un testo misterioso, 'Il Serpente Rosso', contiene un enigmatico componimento in prosa che fa riferimento alla Pastora ed a caratteristiche locali di Rennes-le-Château.

Nel 1974 Henry Lincoln produce un notevole documentario per la BBC, 'Il Prete, il Pittore e il Diavolo' che rivela come il quadro di Poussin contenga una geometria occulta pentagonale, mostra che 'Il monumento dei Pastori' di Shugborough ha anch’esso un’iscrizione cifrata, e inoltre che Shugborough Hall possiede una copia dell’altro quadro menzionato nel cifrario, 'Sant’Antonio e San Paolo l’Eremita' di Teniers.

Nel 1981 Henry Lincoln, Michael Baigent e Richard Leigh, pubblicano 'The Holy Blood and the Holy Grail' (tr. it. 'Il Santo Graal') suggerendo che il Priorato di Sion preservi il segreto dei discendenti di Gesù fino ad oggi.

Più tardi Henry Lincoln continua le ricerche su disposizioni geometriche nel paesaggio di Rennes-le-Château lasciate da una civiltà perduta.

Rennes-le-Château, venticinque anni dopo

Berenger Saunière, prete squattrinato trova dei manoscritti in chiesa (o in un pilastro visigoto). Comprendono genealogie e due documenti cifrati.

Questo lo sappiamo solo dai libri di Gerard de Sède. Non ci sono prove che avvalorino questa storia. Il “pilastro visigoto” era in realtà recente, non era cavo, quindi non poteva contenere nulla!

Saunière porta i documenti a Parigi nella chiesa di Saint Sulpice e li fa decifrare. Compra una cartolina del quadro “I pastori dell’Arcadia” di Poussin e comincia a ricostruire la chiesa, a far eseguire complicati lavori nel villaggio e a lasciare indizi criptici sull’origine della sua ricchezza.

Ancora, questa storia è riportata solo da Gerard de Sède. Saunière, fortunatamente per noi, lasciò in realtà una gran quantità di registrazioni e documentazioni, incluso un testamento personale.

La sua ricchezza (che il suo Vescovo supponeva proveniente dalle offerte per le messe) proveniva largamente da donazioni di ricchi finanziatori.

Questi comprendevano la Contessa di Chambord, vedova dell'ultimo importante pretendente alla monarchia francese. Saunière era famoso a livello locale per le prediche contro i repubblicani, e attraeva sostenitori. Era anche un fervente sostenitore del Santuario di Lourdes. Era un devoto cattolico, e senza tracce di interessi misteriosi.

Saint Sulpice è menzionato a causa della sua connessione con il Meridiano Francese (vedi sotto).

Gli "indizi criptici" sono incentrati sulle Stazioni della Via Crucis nella chiesa. Queste, e probabilmente tutte le decorazioni, erano dei calchi standard in stucco prodotti in serie. Nessuno sospettò che fossero strani prima del film della BBC TV!

Nel 1967 De Sède pubblica la storia, ed un’illustrazione dei testi cifrati. Pubblica anche illustrazioni di una lapide tombale (ora distrutta) con una strana iscrizione inesatta e, su un’altra lapide, “Et In Arcadia Ego”, scritta in greco, la frase che appare sulla tomba raffigurata nel dipinto di Poussin. Queste sono riprodotte da 'Pierres Gravées de Languedoc' di Eugéne Stublein.

Il libro di Stublein non è mai esistito. Non è registrata alcuna traccia di esso. L’illustrazione della lapide tombale, che è l'indizio essenziale per decifrare le pergamene, è in realtà un'illustrazione da una rivista locale di storia del 1905.

Il cifrario dipende dal fatto che i difetti della pietra siano voluti. L’articolo della rivista afferma che era una pietra "grossolanamente incisa". I difetti erano incompetenza, da parte di illetterati artigiani locali. Non assomigliava alla figura stilizzata disegnata per la rivista del 1905.

L’altra pietra con la scritta in greco è un’invenzione del 1960, pubblicata con le altre illustrazioni per farla sembrare più reale.

Un’altra supposta illustrazione dall’immaginario libro di Stublein è una testa di pietra a Rennes-les-Bains, che si afferma aver un quadrato magico scolpito nella sua parte nascosta. Questa testa fu trovata dopo la supposta data del libro di Stublein, e nessuno menzionò alcuna iscrizione!

Di conseguenza, il cifrario deve essere stato inventato da chiunque inventò queste illustrazioni del libro di De Sède del 1967. Saunière non trovò nessuna pergamena. Non trovò nessun tesoro. C’era una leggenda locale di un tesoro prima del tempo di Saunière, un altro elemento estraneo collegato dal libro di De Sède

Henry Lincoln legge il libro e scopre che uno dei cifrari è facile da leggere. De Sède dà la soluzione del più lungo, che usa il testo della lapide tombale come parola chiave. Il messaggio lungo dice “Pastora nessuna tentazione Poussin Teniers hanno la chiave...”

Una chiave è in grado di rivelare un messaggio cifrato, ma sarebbe impossibile applicarla senza le istruzioni. Non ho dubbi che sia stato composto negli anni '60. La prima notizia che se ne ha risale al 1965, in un documento di 'Madeleine Blancassel' (sembra uno pseudonimo) che dà l’ intero messaggio. In realtà il messaggio della 'Pastora' divenne di pubblico dominio prima della effettiva chiave!

Il messaggio della 'Pastora' è strano, ma è importante ricordare che, per funzionare, la chiave deve usare solo le lettere disponibili sulla lapide tombale che i falsari trovarono pubblicate nel 'Bulletin des Etudes Scientifiques de l’Aude' del 1905. Deve quindi includere numeri romani: la frase nel cifrario “Peace 681” richiede tutti i numeri romani per la data 1781 sulla lapide.

La Pastora di Poussin è sul dipinto di cui Saunière comprò una cartolina. Lincoln viene a sapere che quella ritratta da Poussin è una tomba vera situata vicino Rennes-le-Château.

Saunière, non comprò affatto la cartolina. La tomba che assomiglia a quella del quadro di Poussin è misteriosa, ma a quanto oggi risulta fu costruita soltanto negli anni '30, come bizzarria (benché usata come vera tomba da un milionario americano) perché il paesaggio ricordava quello di Poussin, ma non proprio uguale. I paesaggi di Poussin tendono a ispirarsi alla campagna Romana.

Non esiste nessun legame tra Rennes-le-Château e Poussin. I falsari (dobbiamo chiamarli così) hanno cercato casuali caratteristiche locali, e le hanno collegate tra loro, ma in modo alquanto maldestro: non sapevano che la tomba era troppo recente. Non si aspettavano che qualcuno avrebbe rintracciato la vera origine della riproduzione della lapide.

Nel frattempo una società segreta, 'Il Priorato di Sion', ha depositato alla Biblioteca Nazionale Francese documenti che elencano i Gran Maestri, a partire dai Cavalieri Templari, e con riferimenti a Rennes-le-Château.

Ancora, questi documenti datano dal 1963 al 1967. Il primo fu depositato alla Biblioteca Nazionale il 18/1/64. I Gran Maestri del Priorato di Sion collegano tradizioni occulte reali con persone della Casa di Lorena, supportando le pretese di Pierre Plantard alla monarchia. Per caso vi era un ordine di scarsissimo rilievo con questo nome nel 12º secolo.

Un testo misterioso, 'Il Serpente Rosso', contiene un enigmatico componimento in prosa che fa riferimento alla Pastora e a caratteristiche locali di Rennes-le-Château.

I tre autori di esso muoiono misteriosamente.

Questo libretto consiste in una copertina e due pagine di 'componimenti in prosa' astrologici. Il resto consiste di estratti da libri sulle chiese parigine malamente fotocopiati e incollati. Gli autori volevano che questo fosse catalogato, e anche pubblicamente accessibile, alla Biblioteca Nazionale. Per ottenere questo, esso doveva apparire come un libro pubblicato, e quindi richiedeva di essere catalogato come un deposito con copyright. Essi aggiunsero quindi come autori tre nomi di persone che erano morte nel Gennaio/Febbraio 1967. Diedero l’indirizzo dei morti come posti dove copie potevano essere comprate. Questo costrinse la Biblioteca a trattarlo come una vera pubblicazione. La copia fu depositata alla Biblioteca il 20 Marzo 1967, dopo la morte dei citati 'autori', completamente estranei. Questo significa che il libretto divenne pubblicamente accessibile: ne ho ottenuto una fotocopia con una richiesta perfettamente normale dalla Biblioteca Stafford, una cosa che nessun altro ricercatore sembra aver pensato di fare!

I componimenti in prosa si riferiscono al documento cifrato (registrato per la prima volta nel 1965), e alle 64 caselle della scacchiera che sono usate per decifrarlo.

Gli autori di tutti questi testi furono Pierre Plantard (presunto Gran Maestro del Priorato di Sion), e Philippe de Cherisey, che si era occupato con Plantard di un precedente tentativo di collegare il castello di Gisors con trame occulte. Il libro 'Les Templiers sont parmi nous' fu scritto dal loro compare Gerard De Sède, che pubblicizzò la storia di Rennes-le-Château in 'Le Tresor maudit' del 1967, stampando il cifrario, le lapidi tombali ecc.

In altre parole, Plantard e Cherisey crearono un mistero da poche idee scollegate e De Sède lo pubblicò. Ricercatori interessati avrebbero potuto poi seguire i loro collegamenti fino alla Biblioteca Nazionale e trovare gli altri documenti. Soltanto nel 1972 Henry Lincoln divenne l’innesco per far scaturire gli ultimi sviluppi.

Plantard era stato un attivista politico minore nella Francia degli anni "40 e pubblicò la rivista 'Vaincre', proponendosi come leader di una nuova Francia mistica. La rivista era d’estrema destra e anti-semita. Negli anni "50 Plantard si eclissa, evidentemente nei guai con la polizia per ragioni completamente differenti. Riappare come guru occulto nei libri di De Sède. Le idee politiche di Plantard non hanno connessioni reale con Berengere Saunière, che faceva campagna contro la Repubblica poiché riteneva che minacciasse la Chiesa.

Allo stesso tempo de 'Le Serpent Rouge' Philippe de Cherisey depositò un breve racconto 'Circuit' alla Biblioteca Nazionale. È una storia completamente farsesca, con elementi del mistero legati con battute surreali.

È importante sapere che documenti facenti riferimento al 'Priorato di Sion' datati 1956, che sono spesso citati, furono solo depositati negli archivi nel 1967!

Nel 1974 Henry Lincoln produce un notevole documentario per la BBC, 'Il Prete, il Pittore e il Diavolo' che rivela come il quadro di Poussin contenga una geometria occulta pentagonale, mostra che 'Il monumento dei Pastori' di Shugborough ha anch’esso un’iscrizione cifrata, e inoltre che Shugborough Hall possiede una copia dell’altro quadro menzionato nel cifrario, 'Sant’Antonio e San Paolo l’Eremita' di Teniers.

Il quadro di Poussin usa effettivamente la geometria della Sezione Aurea, ma questa era una pratica comune per gli artisti. La pittura è misteriosa e notevole, ma non ha connessione alcuna con Rennes-le-Château a parte il fatto che una tomba bizzarra fu costruita da quelle parti negli anni "30 per assomigliare alla scena del quadro. Tutti gli altri riferimenti al quadro provengono dai documenti creati da Plantard e Cherisey. Se la bizzarria avesse avuto una somiglianza con un altro quadro, avrebbero usato quello. L’intero simbolismo dell’ 'Arcadia' entra nella storia puramente a causa della tomba.

Il quadro di Teniers, negli appartamenti privati di Lord Lichfield, è una notevole coincidenza. L’originale è ad Oxford. Nel messaggio cifrato si legge “Pastora nessuna tentazione di cui Poussin Teniers hanno la chiave”. Il messaggio è confuso perché deve usare solo le lettere disponibili sulla lapide "grossolanamente incisa" che ne sono la chiave.

Si è ipotizzato che “nessuna tentazione” (pas de tentation) sia riferita a questo quadro di S. Antonio, che è usualmente raffigurato mentre viene tentato da diavoli, ma non è tentato in questo quadro. Probabilmente il solo reale significato è S. Antonio la cui festa, 17 gennaio, è una data ricorrente nel mistero.

La radice del 17 gennaio è molto probabilmente il fatto che la data è collegata alla linea del vecchio meridiano francese che passa presso Rennes le Château, e che è segnato da una meridiana quando il sole batte nella chiesa di St Sulpice a Parigi il 17 gennaio. Plantard e C. hanno, in parole povere, trovato alcune caratteristiche locali e fatto in modo che apparissero collegate, una lapide grossolanamente incisa in una vecchia rivista, una tomba che assomigliava a quella del quadro di Poussin, e la linea del meridiano. Questa è la tecnica standard per scrivere un thriller, come è descritta da John Buchan in 'The Three Hostages': prendere tre eventi assolutamente non collegati all’inizio di una storia ed ogni scrittore si scoprirà capace di costruire una trama avvincente.

Plantard e C. misero riferimenti anche alle avventure di Arsenio Lupin, l’equivalente francese di Sherlock Holmes, nei loro scritti, specialmente in 'Le Serpent Rouge'. Ci sono trame con tesoro nascosto e setta segreta nelle storie di Lupin che persino includono la linea del meridiano come indizio!

Nel 1981 Henry Lincoln, Michael Baigent e Richard Leigh, pubblicano 'The Holy Blood and the Holy Grail' (tr. it. 'Il Santo Graal') suggerendo che il Priorato di Sion preservi il segreto dei discendenti di Gesù fino ad oggi.

L’idea di una discendenza diretta non appare da nessuna parte prima di questi libri. La bufala del Priorato di Sion descrive genealogie, implicando una discendenza di Plantard dai Merovingi, ma nulla più di questo. Il libro evita di dichiarare come un fatto qualcosa che non sia dimostrabile. È un lavoro con parole scelte con cura. Ritengo che lo scopo principale del libro (cosa in cui ha avuto successo), sia di fare conoscere bene una quantità di recenti controverse ricerche sulle origini del Cristianesimo. È chiaro dal libro successivo 'The Messianic legacy' che lo scopo principale era attaccare il fondamentalismo estremo. Questo non ha nessun collegamento con Rennes-le-Château.

Più tardi Henry Lincoln continua le ricerche su disposizioni geometriche nel paesaggio di Rennes-le-Château lasciate da una civiltà perduta.

Henry Lincoln asserisce di essere interessato solo in ciò che si può provare, e prende chiaramente le distanze dalla storia del Priorato di Sion. Il suo libro 'The Holy Place' segue l’idea che ci sono significative geometrie nel paesaggio. Questa è una linea d’indagine molto differente, ed è difficile vedere qualche collegamento con la bufala di Plantard. La mia sensazione personale è che alcuni cercarono geometrie nel paesaggio solamente a causa delle geometrie nel dipinto di Poussin. Io, personalmente, ritengo che trovare schemi nel paesaggio è molto soggettivo, benché possa sembrare scientifico. Tali cose possono esistere, ma io vorrei vedere testimonianze archeologiche e culturali dei popoli che li hanno predisposti.

In uno dei romanzi di G. K. Chesterton, Padre Brown demolisce una complessa trama ed esclama: “Nulla più nulla più nulla equivale ancora a nulla.”

È molto difficile prendere lucciole per lanterne, ma l’inevitabile conclusione è che tutto l’apparente mistero si basa in realtà su alcuni testi composti nel 1967. Il trucco era di implicare connessioni tra alcune caratteristiche locali, la leggenda del tesoro, Poussin, l’illustrazione di una lapide tombale su una rivista locale, il meridiano francese. Il tutto in maniera stupefacentemente dilettantesca, com’è ovvio quando si guardano i documenti originali.

Ci si poteva mai aspettare che fosse preso seriamente?

Plantard e Cherisey sono morti. Plantard passò la sua intera vita tentando di circondarsi di mistero. Cherisey sembra essere stato un buffone, e ammise di aver falsificato i documenti cifrati. Probabilmente non si aspettavano che fossero costruite così tante altre idee sulle loro deboli fondamenta, o che sarebbe stato così facile smascherare le loro falsificazioni. ma una volta che tanto si è accumulato su queste idee originali, la gente non accetta che non ci sia nulla dietro. “Possono essere falsità, ma allo scopo di nascondere le verità reali...”

Il monumento dei Pastori

Non rimane nessuna illustrazione o documento del monumento anteriore al 1758, quando è menzionato in una lettera a Thomas Anson (che era il reale proprietario della casa) da Lady Anson, moglie del fratello di Thomas, l’ammiraglio.

La lettera di Lady Anson include un breve, mediocrissimo, poema sul tema 'Et in Arcadia Ego' di Anna Seward, allora una giovinetta.

Un poema che descrive la proprietà in dettaglio è datato 1767 e menziona il monumento, ritenendolo dedicato ad un perduto amore di Thomas:

Let not the muse inquisitive presume
With rash interpretation to disclose
The mystic ciphers that conceal her name…1

La casa fu ingrandita e il parco allestito nel 1748-49 da Thomas Wright di Durham. Egli era stato il tutore della cognata di Lady Anson a Wrest Park, Bedfordshire. Era un matematico autodidatta che era andato a Londra ed era stato assunto da Roger Gale e il Conte di Pembroke, che avevano lavorato entrambi con William Stukeley, facendo rilievi ad Avebury e Stonehenge.

Wright viaggiò in Gran Bretagna e Irlanda disegnando rovine 'druidiche' e nel 1750 pubblicò 'An Original Theory of the Universe', il primo libro a descrivere la Via Lattea come la nostra veduta attraverso una galassia. Egli credeva in un infinito numero d’universi, irradiantisi da un centro divino. Le idee sembrano provenire dal revival druidico del 18º secolo.

Il monumento dei pastori fu probabilmente costruito nell’estate del 1748. La sala da pranzo (allora stanza da disegno) fu costruita contemporaneamente. La sala da pranzo presenta decorazioni con le divinità Iside e Serapide dei misteri Alessandrini, dimostrando l’interesse di Thomas Anson in queste cose.

Il monumento fu originalmente una semplice rustica 'nicchia' sul muro tra la cucina e il giardino. Una simile 'nicchia' appare nei progetti di Wright del 1750 per Badminton, che includono anche un “Boschetto Talismanico” di alberi disposti a quadrato magico.

Nel 1760 l’arco rustico fu aggiunto da James 'Stuart Ateniese', per fare un monumento più imponente quando il muro posteriore fu spostato.

Suggerisco che il bassorilievo dei Pastori dell’Arcadia fu originalmente pensato come coronamento del camino nella sala da pranzo. Sarebbe stata una curiosa connessione con Iside. Altre case esattamente contemporanee presentano bassorilievi così posti.

Non esiste una spiegazione certa dell’iscrizione. La frase

Out Your Own Sweet Vale, Alicia, Vanishes Vanity, twixt Deity and Man thou shepherdest the way.2

proviene dalla nonna di Lord Lichfield. Ella affermava che fosse riferita ad una pastora che convertiva i pagani su uno dei colli di Roma.

Sebbene ci siano parecchie leggende di questo tipo, nessuna menziona 'Alicia' e il paragone di due lettere di lei, a me e a Paul Smith sulla questione, chiarisce che lei stessa ha inventato l’epitaffio che andasse bene, piuttosto che ricordarlo, perciò questa è una falsa traccia sconcertante.

Thomas Wright lasciò una quantità di scritti inediti, inclusa una traccia per un romanzo utopico 'Heliopolis' che descrive una città, nel centro della Gran Bretagna, che combina la sua cosmologia con idee del revival druidico.

Thomas Anson era un membro della Royal Society, e sostenitore di tutti i pensatori più avanzati nel mondo scientifico, Erasmus Darwin, Josiah Wedgwood, così com’era anche membro del Divan Club fondato dal famigerato Francis Dashwood. Non ci sono elementi per alcun coinvolgimento con l’occulto. Egli e suo fratello non erano massoni, né lo era Thomas Wright (le registrazioni sono facilmente accessibili).

Affermerei che tutte queste persone avevano una visione del mondo materialistica, probabilmente atea, e che Wright e Anson avrebbero usato il simbolismo mitologico senza alcun’idea soprannaturale. Wright per esempio, vede il mitraismo come simbolo del magnetismo. Wright vede Dio in una maniera 'teista', seguendo Newton, come il primo motore, e non credeva nello Spirito Santo o in Cristo, al lavoro nel mondo, solo un elaborato sistema di giudizio. Le persone si reincarnano in un universo migliore o peggiore. Questo non ha nulla di 'spirituale'. L'interesse di Anson nell’architettura greca (i monumenti greci sono le prima copie accurate di edifici greci in Gran Bretagna e la sua casa a Londra, al 15 di St James Square usava temi architettonici greci) suggerisce una filosofia liberale e basilarmente non religiosa.

La sua tomba nella chiesa di Clwich fu descritta essere nello stile di una catacomba egiziana.

Il poema del 1767 sulla proprietà parla di culti della vegetazione, vedendo miti come allegorie della natura, il che può collegare il poema a Erasmus Darwin, il cui più famoso lavoro fu 'The Botanical Garden'.

Non ci sono prove per suggerire una connessione né pratica, né come idea, con Rennes-le-Château.3

1. Non lasciar che la musa indagatrice presuma / con avventata interpretazione di rivelare / il cifrato mistico che cela il suo nome….
2. Al di fuori della tua dolce valle, Alicia, svanisce vanità, tra Dio e uomo tu guidi il cammino.
3. Traduzione italiana di Fabio Lottero e Mario Della Barba.

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