3. Acrostici, che passione! Proverò a dire qualcosa sugli acrostici. Nulla che già non si sappia: sono brevi componimenti poetici (in cui le iniziali dei singoli versi, lette in senso verticale, formano un nome o una frase) oppure può trattarsi di giochi enigmistici (trovare frasi le cui iniziali danno un nome o una parola). In effetti, nel vero acrostico, da una proposizione si risale ad una sigla e non viceversa. Il procedimento inverso, quello in cui da una sigla ricostruiamo una proposizione, è detto "acronimo".
Il pregevole acrostico commemorativo al grande poeta Keats, sepolto nel cimitero degli inglesi, alla Piramide Cestia.
Un altro esempio di acrostico commemorativo.
Perché ne sto parlando? Perchè a Rennes le Chateau c'è un acronimo che ha dato motivo di lunghe discussioni: AOMPS. E' scolpito sul basamento del Calvarium, nel giardino del Presbiterio, a due passi dalla Chiesa.
Foto del calvarium
Insieme ad altre frasi c'è scritto "CHRISTUS AOMPS DEFENDIT". Si invoca, insomma, la protezione di Cristo sull'AOMPS. Ma chi, o cosa, il Signore dovrebbe difendere?
Particolare del calvarium
Qualcuno, parafrasando il più famoso AMORC rosicruciano, ha trovato opportuno leggere: "Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis", il Mistico e Antico Ordine del Priorato di Sion.
Per qualcun altro significa :"Alfa OMega Patris Sanguinis", l'Inizio e la Fine della Stirpe del Padre.
Per altri è evidente la frase: "Ad Opera Manifestum Patris Secretum ", Cristo difende con l’Opera il Segreto Rivelato dal Padre.
Io so per certo che l'AOMPS è un alto grado gerarchico della Società dei Catafili Parigini, i cui adepti si aggirano e si incontrano nei cunicoli e nelle fogne dell'Agharti sotterranea, in quella Ville Obscure che nasconde il suo volto a pochi metri sotto il manto della Ville Lumiere, che invece lo mostra a tutti. Ma non credo sia lecito pensare che questo Altero Obliato e Magnifico PSicopompo meriti la "Divina Protezione" più di quanto non la meriti ognuno di noi.
Acronimi e sigle fanno di questi scherzi: ci si può tirar fuori di tutto.
Sono pigro per natura e, fortunatamente, questo è un "caso" semplice. La soluzione ce la fornisce il basamento dell'obelisco che Sisto V, "Er Papa Tosto", fece erigere al centro del colonnato di San Pietro.
Sisto V era fissato con gli obelischi. Roma ne conta tredici. Di questi tredici, sette sono detti "maggiori" per le loro grandi dimensioni. Di questi sette, quattro li fece erigere lui. E il suo pontificato durò solo cinque anni.
La cerimonia d'inaugurazione dell'obelisco vaticano in una stampa d'epoca
Trasportato da Eliopoli a Roma nel 37 d.C., ai tempi di Caligola, il monolito vaticano è un granito rosso di oltre venticinque metri, che arrivano a quaranta se aggiungiamo il basamento e la cuspide. E’ un vero falso (o un falso vero): fu lavorato in Egitto, ma dai romani. Giacque per lungo tempo sul lato destro della Basilica poi, dopo una travagliata "fabbrica" di cui tutti conoscono i sapidi aneddoti, fu inaugurata la sua erezione nel 1586. Come tutti gli obelischi rappresenta il Raggio di Ra, il Sole. Come molti di essi, funge da gnomone a una grande meridiana.
Un disegno della meridiana
Il Mediocaelo del solstizio d'estate
Fra le scritte "esorcistiche" che lo liberano dalla dipendenza pagana, troviamo anche questa : "Christus Ab Omni Malo Plebem Suam Defendat", parzialmente tratta dalle Litaniae Sanctorum
Foto dei due angoli dell'obelisco
Sciolto l'arcano, svelato il mistero. Quella frase ci dice esplicitamente: "Cristo difenda da ogni male il suo popolo".
Gli "astragali" alla base dell'obelisco
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che un acrostico serve per far notare a pochi quello che a molti deve sfuggire. Si può affermare che "…Ab Omni Malo Plebem Suam…" sia un messaggio cifrato molto migliore del semplice AOMPS. Il primo, come "frase in chiaro", sfugge maggiormente all'attenzione dell'osservatore il quale viene invece attratto dal secondo, nel tentativo di dare un significato sensato alla sigla. Più duttile e leggero del linguaggio degli uomini, c'è solo il pensiero degli uomini!
Un'immagine di Sisto V, Felice Peretti, Papa dal 1585 al 1590
Ci accorgiamo allora che è soltanto grazie ad un minimo di conoscenze storiche che il nostro buon senso ci impedisce di credere che Sisto V fosse un Grande Iniziato, che padroneggiasse la radioestesia e la geomanzia, che conoscesse bene i punti nodali nella circolazione delle correnti telluriche e che non abbia voluto nascondere , sotto quella frase, un'altra indicibile verità relativa a Sion. Ma qualcuno ancora potrebbe dire che nozioni storiche e buon senso non hanno la precisione di un'equazione matematica: il Papa Tosto esponeva Sion perfino nella sua impresa araldica “NOXIIS TANTUM - Tanto per le colpe”… e questo a conferma che il Mondo e il Caso sono davvero linguaggi ancora inesplorati.
L’impresa capovolta di Sisto V
Un anagramma rimane confinato nel recinto delle proprie lettere; un giorno, osservando il nome di Nicolas Poussin sulla sua lapide, mi sono accorto che uno dei suoi anagrammi poteva essere "Sion ac Sion plus" (Sion e ancora Sion). Si può provare a farne altri, ma il loro numero è decisamente limitato.
Autoritratto di Poussin
Un acronimo invece può dare una serie quasi infinita di soluzioni, il cui limite è imposto solo dalla fantasia di chi cerca di decifrarlo. Insomma, con gli acronimi si può “inventare”, con gli acrostici no.
L'esempio lampante di un "vero" acrostico ce lo diede Frà Apostolo Zeno, del Convento dei Domenicani Osservanti delle Zattere a Venezia, al quale dobbiamo la riconoscenza di aver dato un nome all'anonimo autore della Hypnerotomachia Polyphili.
Il frontespizio del "Songe de Poliphile" edito da Beroalde de Verville (Paris 1600)
Nel 1512, il frate Domenicano osservò che: "...librorum capita hoc ostendum, pro unoquoque libro prima littera, itaque simul junctae dicunt: POLIAM FRATER FRANCISCVS COLVMNA PERAMAVIT" - FRATE FRANCESCO COLONNA, AMO' TANTISSIMO POLIA (Ippolita Tarvisi)
Ecco le iniziali dei vari capitoli dell'Hypnerotomachia che, unite insieme, formano l'acrostico in questione:
Phaebo - Offuscare - La spaventevole - Iustissimamente - Alla nobile - Magna / Fora uscito - Recepto - Ad la prima - Tanto - Excessivamente - Respectando / Fortemente - Ragionevolmente - Alcuno - Non solamente - Contrastare - Io non posso - Sopra tuti - Cum summo fausto - Velificante - Suavemente / Cum decentissime - Ornate - Le mie debile voce - Vniversalmente - Meritamente - Non sencia supremo - Arbitrando / Parendo - Equaelmente - Reverenda - Avidissimo - Madonna - Amorosamente - Veneranda - Io un quantolo non dubito - Tanto inopinabile
Lo scioglimento di un gioco così complicato, diluito in un numero così alto di pagine, ci fa supporre un ambiente assai vicino all'autore stesso, se non una sua diretta confidenza. Meno irritante dell'improponibile "cifra a 13 chiavi" con cui vennero decrittate le pergamene di Sauniere, quest'ultima considerazione meriterebbe un approfondimento, ma siamo qui per parlare di acrostici, e non dell'Amorosa Tenzone Sognata da Polifilo.
Delphili Somnium (fol. 16r) "piaga mortal mi fè al sinistro fianco"
Un altro esempio. Mentre contemplavo i quattro sigilli templari illustrati dalla foto, mi ha colpito quello in basso a sinistra, credo appartenente alla Segreteria del Magistero : ho notato la “croce di simboli” che lo forma e mi sono ricordato di averli già visti sull'Archeologia Magica di Fenoglio. In una pagina di quel libro l’autore riporta quei segni chiamandoli, con malinconica semplicità, “Alfabeto segreto dei Templari”
La croce templare e i vari sigilli
Con quel Codice è facile leggere la sigla incrociata: OSMTH (con la M in comune al centro). E fin qui potrebbe andar bene... Ordo Supremus Militum Templi Hierosolymitani ma stiamo parlando di sigle (pensate che per ogni rotazione di 90 gradi del sigillo, ogni singolo simbolo diventa una lettera diversa) poi bisogna vedere quanto l’alfabeto proposto da Fenoglio sia attendibile. Infatti, se utilizziamo per la codifica quello riportato da Mario Ruberi ne “I Cavalieri Templari e la Sindone” che tra l’altro mi sembra anche più logico e regolare, la sigla che traiamo è: ASMTH.
L'alfabeto proposto da Fenoglio (a sinistra) e quello proposto da Ruberi (a destra)
Che può significare quella “A” al posto della “O” di Ordo? ...associazione?!? Non suona bene! Effettuo un "volo di fantasia”, ricordando che questa sigla è la trascrizione dell’ebraico Aleph, Shìn, Mèm, Taw, Hè, utilizzata per rappresentare ASMoTHeo, il Guardiano del Tesoro di Salomone... e chi può negare che i templari furono i più famosi guardiani di tesori della storia?
Un ultimo esempio e poi smetto di annoiarvi. Qualche giorno fa un mio caro amico mi ha inviato la foto di una lapide, in una cappella privata dedicata all'Assunta. Con enfasi mi faceva notare la triplice radice e i tre rami dell'albero nello stemma, simboleggianti la medesima origine dei tre monoteismi.
Lo stemma con l'albero a tre radici
Poi mi svelava, in chiaro, il significato implicito celato nell'evidente acronimo dell'epitaffio: SPRMUCHLCSSDA = Sionis Prior Rege Mundi Unde Concedit Hunc Locum Comitem Suus Sepeliatur Descensa Autoritate = Per autorità conferita dal Re del Mondo, il Priore di Sion concede questo luogo perché vi sia sepolto il suo confratello.
Lapide di Francisco Paolella
Gli ho scritto che potrebbe significare quel che dice lui, ma potrebbe anche essere tante altre cose... non so... "Simon Pietro Resta Muto Udendo Che Hanno Lasciato Cristo Solo Senza Dargli Aiuto". Ma quel mio amico si è arroccato sulle sue posizioni e non vuole ascoltarmi.
Come dargli torto? Rimanga tra noi, ma anche a me piace molto di più la sua interpretazione.
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